martedì 28 maggio 2013

Rieccomi!

Ci ho provato, ma non ho superato la prova. E’ grave? Per una con un carattere come il mio, si. Parliamoci chiaro: non mi sono messa in lista “perché ne mancava una”. Io sono competitiva. Amo vincere. Ciò premesso, passato il bruciore delle prime ore – e chi in situazioni analoghe non lo dichiara, pecca di ipocrisia -  la mia parte controcorrente e rivoluzionaria esce inevitabilmente allo scoperto. Non c’entrano né i vigneti né tantomeno le volpi di tutto il territorio. E’ la solitaria, orgogliosa e poco democratica considerazione che ho di me stessa. Considerazione che non teme numeri né statistiche. I luoghi comuni si sprecano, ma io non li citerò. Ciò premesso, ho avuto l’opportunità di vivere da vicino un mondo del quale ne ignoravo l’esistenza. Ho imparato tante cose. Mi sono divertita e ho conosciuto nuovi amici con i quali ho intrapreso un viaggio che con alcuni di loro continuerà. Ho accumulato materiale emotivo tanto da scriverci un libro.
E allora? Stamattina, appena letti i giornali, oltre al bruciore della delusione ho avvertito un altro sentimento, altrettanto fulmineo, seppur di segno completamente opposto: il sollievo. La sensazione di aver finalmente reciso il cordone ombelicale, di essermi tolta dalle spalle il macigno del confronto costante con chi, battaglie come questa, le ha sempre vinte a occhi chiusi.
Non è da tutti avere un padre che è stato un grande politico.
Preso coscienza di questo, non è che forse ho vinto un po’ anch’io?

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