mercoledì 29 maggio 2013


Bentornata normalità, benvenuta ad un'amica che era partita per un viaggio, ma che ora è tornata.
Benritrovata compagna scrittura.
Sto pregustando un'idea che spero si realizzerà presto.
Cambio di marcia e di colori.
Il cerchio si è chiuso.
Uno, due.....tre!


martedì 28 maggio 2013







E così, finalmente.......MI HANNO FATTO LA FESTA!!!!!!!!

Rieccomi!

Ci ho provato, ma non ho superato la prova. E’ grave? Per una con un carattere come il mio, si. Parliamoci chiaro: non mi sono messa in lista “perché ne mancava una”. Io sono competitiva. Amo vincere. Ciò premesso, passato il bruciore delle prime ore – e chi in situazioni analoghe non lo dichiara, pecca di ipocrisia -  la mia parte controcorrente e rivoluzionaria esce inevitabilmente allo scoperto. Non c’entrano né i vigneti né tantomeno le volpi di tutto il territorio. E’ la solitaria, orgogliosa e poco democratica considerazione che ho di me stessa. Considerazione che non teme numeri né statistiche. I luoghi comuni si sprecano, ma io non li citerò. Ciò premesso, ho avuto l’opportunità di vivere da vicino un mondo del quale ne ignoravo l’esistenza. Ho imparato tante cose. Mi sono divertita e ho conosciuto nuovi amici con i quali ho intrapreso un viaggio che con alcuni di loro continuerà. Ho accumulato materiale emotivo tanto da scriverci un libro.
E allora? Stamattina, appena letti i giornali, oltre al bruciore della delusione ho avvertito un altro sentimento, altrettanto fulmineo, seppur di segno completamente opposto: il sollievo. La sensazione di aver finalmente reciso il cordone ombelicale, di essermi tolta dalle spalle il macigno del confronto costante con chi, battaglie come questa, le ha sempre vinte a occhi chiusi.
Non è da tutti avere un padre che è stato un grande politico.
Preso coscienza di questo, non è che forse ho vinto un po’ anch’io?

domenica 26 maggio 2013

DIARIO DI UNA CANDIDATA - anteprima
Fosse un film sarebbe : " Donne sull'orlo di una crisi di nervi" di Almodovar
Fosse una patologia sarebbe " La sindrome da testimone di Geova"
Fosse un giorno della settimana, sarebbe il sabato
Fosse un ormone, sarebbe adrenalina.
Che cosa? La campagna elettorale!
Un'avventura da provare, almeno una volta nella vita.
A dire il vero, c'è chi di questa esperienza ne ha fatto una vera e propria professione; coloro che non demordono e, ad ogni tornata elettorale, ad ogni appello,  instancabilmente rispondono : "Presente!". Lo chiamano "spirito di servizio". Se non fosse che ci sono tanti modi per rendere un servizio alla società civile ( talvolta anche sparendo) rischieremmo di crederci. Invece certe figure sono proprio inossidabili, non mollano. E, se per caso viene fatto loro capire che forse, questo giro sarebbe meglio stare fermi, si arrabbiano davvero tanto.
E comunque, ci sono anche loro a rendere variopinto e verace questo grande teatro della politica.
Chi come me è nuova di certi ambienti, vi assicuro, è come stare in un gran carrozzone. E' un'occasione importante, un'immersione totale in tutte le problematiche vive e reali che attanagliano la città e i cittadini, problematiche delle quali prima ne ignoravi l'esistenza, perchè magari lontane dal tuo quartiere o dai tuoi interessi lavorativi. Dal punto di vista umano la campagna elettorale è anche un momento divertente, stimolante, ricco di spunti e di riflessioni che spesso mettono in discussione i tuoi rapporti con gli altri. Incontri, scontri, battibecchi feroci, abbracci, birre a notte fonda ( per chi ce la fa!), confessioni a cuore aperto, applausi, spaghetti freddi dopo le riunioni, telefonate. Ci si sente parte di un gruppo, con tutte le diversità e le individualità - grazie al Cielo! - del caso.
Ma vi annuncio che, indipendentemente dai risultati numerici, il vero risultato c'è già stato.
E di questo ne scriverò presto, l'occasione è troppo ghiotta!
State pronti.

sabato 25 maggio 2013

Sii te stesso.
Tutti gli altri sono già occupati. (O.Wilde)

L'INTERVISTA

“L’Aperitivo Letterario” con Cristiana Gemignani.
Un appuntamento che per il terzo anno consecutivo si ripete, con successo, nella terrazza del Giulia Hotel sul lungomare di Lido di Camaiore. A cadenza settimanale Cristiana Gemignani conduce pomeriggi a tema dove, tra freschi aperitivi e  tramonti mozzafiato, è possibile scambiare opinioni con scrittori, psicologi, giornalisti, personaggi del mondo della cultura, della politica, del costume e dello spettacolo. Il  tono leggero e talvolta ironico si conviene al luogo rilassante e vacanziero che fa da cornice alle parole che fluiscono in modo spontaneo e contagioso.
Quest’anno si è iniziato con una data importante, il 5 maggio. Nel giorno dell’anniversario della morte di Napoleone, in compagnia della storica Bianca Maria Cecchini si è aperto il primo degli incontri della stagione dal titolo: “Ei fu… la buona politica ? Dai salotti alle piazze, tutti i luoghi della buona politica”. Un excursus storico e letterario sui luoghi che hanno segnato la storia dei cambiamenti sociali.
Sicuramente più leggero e abbordabile il tema del secondo incontro, la domenica successiva 12maggio, dal titolo “Ricette di cucina, ricette di vita” dove si è presentato il libro di ricette culinarie e politiche a cura di Marco Antongiovanni e Cristiana Gemignani, La ricetta per Viareggio 2 , edito da Pezzini Editore, seconda uscita de La ricetta per Viareggio di cinque anni fa dove, in un divertente connubio tra cucina e politica raccontato da oltre sessanta viareggini doc, si uniscono i due elementi in nome dell’arte di trovare i mezzi, anche laddove non ci fossero, per mettere comunque la famiglia- società civile, a tavola. E poiché, come cita la nota all’inizio del primo libro, Lo stomaco è vicino al cuore, come non tener conto che le ricette migliori, in tutti i campi,sono le più semplici perché nate in un clima di convivialità e condivisione? A parlare dei risvolti che un tema del genere introduce, noti ristoratori, ma anche il  decano dei carristi viareggini Arnaldo Galli che ha spiegato quanto, una ricetta semplice come la sua preferita – il nasello lesso – implichi una visione dell’arte minimalista e poco cervellotica.
Grande interesse ha riscosso anche  il terzo incontro del 19 che, in maniera assolutamente trasversale ha coinvolto le più diverse tipologie di persone: “ Amore o dipendenza? Equivoci e luoghi comuni sul sentimento che fa girare il mondo”.  Molti gli intervenuti per ascoltare, dalle parole degli  psicoterapeuti Giuseppina Tazzioli e Gian Paolo Del Bianco, dov’ è che nasce l’inganno tra ciò che sembrerebbe amore ma che amore non è. Tanti gli interventi del pubblico, molte le domande suscitate anche dalle letture estrapolate dal libro “ Vuoto per pieno” ed. Argo, scritto a quattro mani dalla coppia Tazzioli-Del Bianco.
Ultimo aperitivo letterario per il mese di maggio, quello dedicato a Giacomo Puccini, dal titolo : “ Puccini tutto l’anno? Si può. “dove, insieme ai registi Daniele De Plano, Vivien Hewitt e Adolfo Lippi si è parlato della reale possibilità di vivere ogni giorno dell’anno all’insegna del compositore più rappresentato del mondo.

giovedì 23 maggio 2013

Ho dei gusti semplicissimi,
mi accontento sempre del meglio (O. Wilde)

Questa volta, vota bene


Bisogna sempre giocare onestamente
quando si hanno le carte vincenti. (O. Wilde)



mercoledì 22 maggio 2013








TELERIVIERA presenta TR LIBRI 
Ospite CRISTIANA GEMIGNANI

Giovedi 23 maggio alle ore 21 su Teleriviera (canale 90) è in programma la sesta puntata di TR LIBRI, rubrica dedicata al mondo dei libri ideata e condotta da Demetrio Brandi. La regia è di Roberto Tommasi. 
Ospite la scrittrice Cristiana Gemignani con "Analfabeti d'amore - uomini dalla A alla Z" (Pezzini Editore). 
Bastano ventuno lettere dell'alfabeto per raccontare l'universo maschile? Forse no, ma Cristiana Gemignani ci prova. "Analfabeti d'amore" ovvero una variegata vetrina di tipologie di uomini che ciascuna donna, almeno una volta nella vita, ha certamente incontrato. Ironico e pungente, un piccolo dizionario da tenere sempre a portata di borsa per smascherare il finto cupido già del primo appuntamento. Divertente e dissacrante per chi teme gli incontri impossibili, sicuramente utile nella ricerca dell'amore possibile.
Il programma è prodotto in collaborazione con Acqua Fonteviva, Libreria Tonacchera, Gran Caffè Giubbe Rosse, Ristorante Pepenero, premio Racconti nella Rete. La trasmissione viene realizzata al ristorante Pepenero di Pietrasanta.







domenica 19 maggio 2013


Stare insieme a tante persone, leggere, parlare, confrontarsi: questa è la DIPENDENZA alla quale non voglio rinunciare!
Grazie davvero a Giuseppina Tazzioli, Gian Paolo Del Bianco. Grazie ai tanti intervenuti, perchè senza di voi, senza i vostri sguardi curiosi e attenti, senza le vostre parole, non sarebbe stato lo stesso.
L'amore fa veramente girare il mondo.




sabato 18 maggio 2013

AMORE O DIPENDENZA?

Nel Simposio di Platone,  viene riportato ed elaborato il mito greco degli ermafroditi. Secondo questo mito, all'origine dei tempi gli esseri umani erano perfetti e non vi era suddivisione fra uomini e donne. Ma Zeus, invidioso di tale perfezione, li spaccò in due: da allora ognuno di noi è in perenne ricerca della propria metà, trovando la quale torna all’antica perfezione.
Tra perfezione e dipendenza, dove sta  l’inganno?
La dipendenza affettiva è un problema che viene analizzato già nel 1945  da Fenichel, uno psicanalista che pubblica il Trattato di psicanalisi delle nevrosi e psicosi nel quale introduce il termine “amore dipendenti”. Successivamente questo tema  viene ripreso in considerazione dal grande pubblico intorno agli anni 70 grazie alla psicologa americana Robin Norwood, che pubblica il libro “Donne che amano troppo”. La Norwood pone l’accento sulla difficoltà nel riconoscere la dipendenza affettiva rispetto ad altri tipi di dipendenze in quanto essa all’inizio, nel momento dell’innamoramento,  appare “naturale”. Ma chi dipende, in seguito, dedicherà completamente tutto sé stesso all’altro, vedendo nell’amore l’unica soluzione dei suoi problemi, che spesso hanno origine dai vuoti affettivi dell’infanzia.
Amare è come una droga: all'inizio viene la sensazione di euforia, di totale abbandono. Poi il giorno dopo vuoi di più. Non hai ancora preso il vizio, ma la sensazione ti è piaciuta e credi di poterla tenere sotto controllo. Pensi alla persona amata per due minuti e te ne dimentichi per tre ore. Ma, a poco a poco, ti abitui a quella persona e cominci a dipendere da lei in ogni cosa. Allora la pensi per tre ore e te ne dimentichi per due minuti. Se quella persona non ti è vicina, provi le stesse sensazioni dei drogati ai quali manca la droga. A quel punto, come i drogati rubano e si umiliano per ottenere ciò di cui hanno bisogno, sei disposto a fare qualsiasi cosa per amore “. Paulo Coelho 
Giuseppina Tazzioli e Gian Paolo Del Bianco hanno scritto un saggio sulle dipendenze affettive dal titolo molto significativo “Vuoto per pieno”dove gli autori dicono:
“Nelle storie delle dipendenze affettive è possibile rintracciare, sempre, incrinature dei due messaggi costitutivi dell'intera struttura dell'Io, tu sei amato, tu vali, che derivano dal rapporto d'amore originario con i genitori. Poiché le incrinature sono determinate da un incontro mancato col genitore, è proprio la mancanza che viene registrata a livello inconscio, ed è proprio la mancanza ad essere rievocata nella relazione amorosa. L'incontro mancato diviene l'unico incontro possibile e la ricerca si affanna su colui che della sua assenza fa la sua più assoluta presenza.
Questo è il gioco: ripeto all'infinito la scena in cui l'altro è finalmente mio e, se si assenta, lo riporto da me, nel santuario che gli ho consacrato; inganno me stessa, scambiando gli scampoli d'affetto e di considerazione con l'amore autentico e assoluto. Scambiando la parte per il tutto, le dipendenti affettive evitano di cadere rovinosamente nel vuoto lasciato dalla relazione originaria, che illusoriamente desiderano riempire attraverso la relazione con l'altro; e questo è l'inganno.
Se vivo il tempo dell'attesa, abito il paesaggio emotivo della speranza. Nel santuario consacrato all'altro posso sperare l'insperabile, come un devoto convinto di essere ascoltato ed esaudito dal proprio Dio. Combatto tutti coloro che cercano di incrinare, anche di poco, la mia fede, che deve mostrarsi incrollabile.
Quale funzione svolge la dipendenza affettiva nell'ambito dei tratti fin qui delineati?
Incarnare nel presente l'abbandono vissuto nel passato, in un valzer infinito di ripetizioni: questa sembra essere la funzione difensiva dell'Io, che non tollera che l'altro si sottragga al mandato di sanare le sue ferite. Esse affondano le proprie radici non solo nella storia vissuta, ma anche nelle storie accadute nelle generazioni precedenti e trasmesse a livello inconscio, all'interno di legami nascosti dell'albero genealogico, che passano di generazione in generazione e si radicalizzano nel rapporto di coppia, marcando un indebolimento del maschile e del femminile.”
Rimanendo in ambito letterario il libro “L’amante” di Marguerite Duras esprime il disagio esistenziale d’amore, attraverso la storia tra una giovane ragazza e il duo amante. Un amore “malato” perché  legato alla necessità di annullamento, di attutire il senso di oppressione e desolazione che la famiglia disastrata della giovane aveva innescato.
C’è una serialità ed una circolarità di pensiero in chi non esce dal ricatto affettivo dell’infanzia.
E’ come se fosse vittima dello stesso alfabeto comportamentale.
Abbiamo più volte detto e scritto che il vero amore segue strade diverse, altri percorsi. Usa altre parole, disegna nuovi colori.
Credo che si è dipendenti dall’altro quando si è dipendenti da un modello, da un clichet, da una maschera che indossiamo per stupire l’altro e rassicurare noi stessi. E’ una dipendenza al rovescio, ma pur sempre tale.
Gli “Analfabeti d’amore”, ovvero coloro che non sanno leggere e scrivere nel cuore delle donne, in realtà hanno poca dimestichezza anche con il proprio cuore, con la propria intimità più profonda. Ed è per questo che affidano la loro vita ad uno stereotipo, nella speranza che possa tranquillizzarli dando loro un’identità certa.
Ma, come molti filosofi ci hanno insegnato, la maschera è una ricchezza e un’opportunità in più solo se è intercambiabile, se è gioco consapevole della moltitudine di sfumature che attraversano l’essere umano. Nel momento in cui si decide di fissare la propria immagine in un clichet, in qualcosa di  statico e pre-definito, sia esso fisico, comportamentale o psicologico, come d’incanto il gioco si trasforma, diventa rigidità, fissità, fino alla morte della coscienza.
Esiste un modo per vivere l’amore  in modo sano, sempre che questa parola abbia un senso? E come deve essere un amore per essere tale?
A questa domanda Gibran ci risponde in modo illuminante:

Voi siete nati insieme e insieme starete per sempre.
Sarete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni.
E insieme nella silenziosa memoria di Dio.
Ma vi sia spazio nella vostra unione,
e tra voi danzino i venti dei cieli.
Amatevi l’un l’altro, ma non fatene una prigione d’amore:
piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime.
Riempitevi l’un l’altro le coppe, ma non bevete da un’unica coppa.
Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dello stesso pane.
Cantate e danzate insieme e siate allegri, ma ognuno di voi sia solo,
come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale.
Donatevi il cuore, ma l’uno non sia di rifugio all’altro,
poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori.
E state uniti, ma non troppo vicini:
le colonne del tempio si ergono distanti,
e la quercia e il cipresso non crescono l’una all’ombra dell’altro
E voi, che ne pensate?

mercoledì 15 maggio 2013

AMORE O DIPENDENZA?

 

         EQUIVOCI E LUOGHI COMUNI SUL SENTIMENTO
                            CHE FA GIRARE IL MONDO


L'APERITIVO LETTERARIO , DOMENICA 19 MAGGIO - Giulia Hotel, Lido di Camaiore

giovedì 2 maggio 2013

Grande concerto del 1° Maggio di Luca Bassanese
Per chi vuole una Viareggio diversa, nuova nei contenuti e nelle persone che la governano
per chi non dice " tanto siete tutti uguali..."
per chi non ha più voglia di aspettare
per chi ha urgenza di ricominciare, ora, subito, adesso
per chi ci mette la testa, la faccia, il cuore e la pancia
per noi, per voi, per chi crede all'importanza di ciascuno
per chi lavora nella concretezza senza perdere di vista il sogno
LA MUSICA E' CAMBIATA.