venerdì 28 giugno 2013

I libri che parlano di noi
Un mercoledi da lettori al bagno Nettuno, 3 luglio ore 18,00

giovedì 27 giugno 2013

Il mio contributo per il libro " Versilia, percorsi di genere femminile" a cura di M.Grazia Anatra


L’accoglienza è per la mia famiglia una tradizione che viene da lontano, antica come l’arte del vivere bene e della buona tavola. Nella mia storia lavorativa tutto ruota intorno ad un matrimonio da celebrare, quello tra mio padre e mia madre e dalla conseguente necessità per la giovane coppia di trovare un lavoro, così da poter dare inizio a un lungo cammino insieme. L’avventura parte da Giulia, la nonna paterna, che, nel 1952 acquista sul lungomare di Lido di Camaiore  la villa del commendator Greppi,  allora sindaco di Milano, acquisto che sancirà l’avvio di un lungo sodalizio tra sentimento e imprenditoria. Nasce così la “Villa Giulia”, discreta e signorile casa per la villeggiatura estiva che, nel corso degli anni, ha visto susseguirsi generazioni di piccoli industriali locali ma soprattutto famiglie desiderose di trascorrere  le loro vacanze al mare, in quella che è sempre stata un’oasi di pace e riservatezza. Aiuto prezioso nella gestione iniziale, la nonna materna, Eugenia, abile cuoca e già allora titolare di un famoso ristorante a Viareggio, dalla quale ho ereditato , insieme a  mia madre Margherita, la passione per il cibo come linguaggio sentimentale. “Lo stomaco è vicino al cuore”, diceva sempre la nonna, tant’è che ho usato  queste stesse parole per presentare il libro di ricette che ho pubblicato nel 2008. Il filo rosso che lega l’accoglienza è dunque prevalentemente al femminile, e direi proprio che non potrebbe essere diversamente. Da quando sono nata, tutte le mie estati le ho trascorse a contatto con il mondo dei vacanzieri, vissuto però dalla parte di chi la vacanza la  organizza e la produce, partendo da   quella che all’inizio era una piccola pensione e che poi , ingrandendosi, è diventata un albergo a conduzione “ familiare - allargata”: tre generazioni all’attivo più diciotto dipendenti per garantire quella che  da sempre è la filosofia del nostro lavoro, vale a dire calore, accoglienza e professionalità. In una vita possono coesistere più passioni, solo apparentemente in contrasto tra di loro. Nel mio caso, quella per il teatro e la comunicazione , sfociata in una laurea in Discipline dello Spettacolo , in realtà mi ha permesso di approfondire  sempre di più  un mondo molto variopinto, che è poi quello dell’essere umano nelle sue manifestazioni più consuete. Essendo una buona osservatrice, la mia attenzione si è spesso soffermata sui volti, i caratteri e i modi di vivere di coloro che frequentavano la mia Casa, vale a dire ciò che per me era ed è  un punto d’osservazione privilegiato per capire quanto la vacanza sia specchio dei tempi e quanto soprattutto, questi tempi siano cambiati nel corso degli anni. In realtà sono cambiate le persone, le aspettative, il modo di muoversi e divertirsi. La velocità impone mutamenti repentini,  non sempre vantaggiosi. Grazie alle nuove tecnologie, tutti sono ovunque, non importa se realmente o virtualmente. Infatti i due mondi spesso si sovrappongono, confondendosi, talvolta a scapito della realtà. Come quella volta che, in pieno agosto, un cliente si avvicinò alla reception chiedendo il conto per la sua partenza anticipata, causa la pioggia. A niente valse far notare al signore che non solo non stava piovendo, ma che addirittura, sarebbe bastato andare a  controllare di persona, per scottarsi ai raggi di un sole splendente. Ma la sua  risposta, assoluta e disarmante fu : “  su internet dicono che sta piovendo, quindi, per cortesia, mi prepari il conto, che ho fretta.”  Siamo in un’ era accellerata, dove anche la vacanza, risentendo  di questo andamento, è breve e frammentata. Tale  fenomeno è, a parer mio, dovuto in parte alla crisi economica, ma anche al fatto che molte persone preferiscono distribuire le proprie ferie in più periodi dell’anno. Il risultato è che oggi le aspettative del cliente sono maggiori, proprio perché l’ esigenza è quella di concentrare una “vacanza da cartolina” in un tempo che spesso è troppo limitato. Fortunatamente qui in Versilia, in particolare a Lido di Camaiore, la situazione non è del tutto netta e i turisti del  “ mordi e fuggi” coesistono con quello che in gergo è chiamato lo “zoccolo duro”, vale a dire gli affezionati della  classica villeggiatura dai tempi medio-lunghi. Questa tipologia di cliente è per noi molto preziosa, perchè non teme l’ozio nè una giornata di tempo brutto, in quanto ancora si rispecchia nei ritmi classici della villeggiatura versiliese, non paragonabile a quella  di altre realtà turistiche. Chi sceglie i nostri luoghi, desidera trascorrere giorni a dimensione d’uomo, dove l’offerta non è a forte impatto perché non punta sulla quantità ma sulla qualità. Ed è proprio quella che andrebbe potenziata.  Mare, ottimo clima ed anche il piacere della lentezza, quella che ci consente di apprezzare i dettagli di un posto, senza il bisogno di correre obbligatoriamente da un’attività a un’altra. Come, ad esempio, sedersi  al caffè della Versiliana,  salotto letterario per eccellenza all’ombra dei pini dannunziani, dove  vegono trattati argomenti  letterari ed artistici, in modo semplice ed informale. Nella convinzione che questo genere di intrattenimento sia molto apprezzato, ho deciso di istituire nella terrazza del Giulia hotel l’Aperitivo Letterario,  un momento di ritrovo per i miei clienti e non solo, dove, in compagnia di ospiti di volta in volta diversi, è possibile trascorrere momenti di leggera riflessione. Abbiamo tante risorse, sia geografiche che culturali, risorse che non vogliono e non devono competere con quelle di altri lidi, proprio perché figlie di storie diverse. Il problema del turismo e quindi dell’accoglienza, sta nel saper offrire un prodotto autentico, dove per autenticità si intende coerenza con il territorio e con le persone che lo vivono, nel rispetto della cultura di quel luogo . Il tutto confezionato con stile e professionalità, così da essere credibili e quindi competitivi.

martedì 25 giugno 2013

Finalmente.
La Versilia delle donne raccontata da noi donne
Presto in tutte le librerie

domenica 16 giugno 2013

Non c'è ritorno.
Però ci sono alcuni movimenti
che si assomigliano al ritorno
come il fulmine alla luce.
E' come se fossero
forme fisiche del ricordo,
un volto che torna a formarsi tra le mani,
un paesaggio sprofondato che si reinstalla nella retina,
cercare di misurare ancora la distanza che ci separa dalla terra,
tornare a verificare che gli uccelli continuano a vigilarci.
Non c'è ritorno.
Ciò nonostante,
tutto è una aspettativa all’incontrario
che cresce all'indietro.
Roberto Juarroz

venerdì 7 giugno 2013

“In un gruppo di persone, un uomo nota una donna sconosciuta che sembra volersi isolare dagli altri. Yair, commosso da quella che egli interpreta come un'impercettibile e ostinata difesa, le scrive una lettera, proponendole un rapporto profondo, aperto, libero da qualsiasi vincolo. Un mondo privato si crea così fra loro e in questo processo di reciproco avvicinamento Yair e Myriam scoprono l'importanza dell'immaginazione nei rapporti umani e la sensualità che si nasconde nelle parole. Finché Yair si rende conto che le lettere di quella donna stanno aprendo un varco dentro di lui, chiedendogli con imperiosa delicatezza una inaspettata svolta interiore...”
- Che tu sia per me il coltello- David Grossman

Questa è la trama del libro che sto leggendo e la trovo particolarmente affascinante. In realtà è con chi non si conosce che ci si sente con più facilità liberi . E la libertà, che non teme giudizi e travalica ogni barriera, è la via della conoscenza di sé.

martedì 4 giugno 2013

L'AMORE SENZA TREGUA

Questo triangolo d’acqua che ha sete

questa rotta senza scrittura

Signora, è il segno delle vostre alberature

su questo mare in cui annego.



I messaggi dei vostri capelli

la fucilata delle vostre labbra

questa burrasca che mi porta via

dalla scia dei vostri occhi



Quest’ombra, infine, sulla riva

dove la vita ha tregua, e il vento,

e l’orribile calpestìo

della folla sulla mia strada.



Quando sollevo gli occhi verso voi

si direbbe che il mondo stia tremando,

e i fuochi dell’amore assomigliano

alle carezze del vostro sposo.



Antonin Artaud


lunedì 3 giugno 2013





Chi lo ha visto spero voglia condividere con me l'incanto dell'ultimo film di Sorrentino.
E' un film che mi è rimasto addosso, non riesco ancora ad analizzarlo, ma solo a sentirlo con tutti e cinque i sensi. Che è la cosa migliore.
E' affascinante l'idea della bellezza, il contrasto tra una Roma sublime, terra di grandi radici, e la bruttura e la volgarità espresse da un concetto di bello, quello omologante, che è assolutamente aberrazione.
Il taglio delle inquadrature, i movimenti della macchina da presa, i colori, le forme, le musiche. I volti. Tony Servillo è un vero attore. Fantastico.
Carlo Verdone veramente bravo, così come la Ferilli e Serena Grandi che, accettando di recitare loro stesse, la trucida ed ex pornodiva sfatta, hanno espresso la loro carica umana.
Ma il cast è veramente ricco.
Da rivedere

domenica 2 giugno 2013

Volare

Tutti i vostri strumenti hanno nomi bizzarri
e difficili, ma io vedo chiaro
e so che in fondo sono solamente
metri e gessetti con cui misurate
senza stancarvi.
Sfilate spilli di tra le labbra, come una sarta:
me li appuntate sull'anima,
e dite: "Qui faremo un bell'orlo,
dopo starai tanto meglio".
Io non voglio che mi tagliate un pezzo d'anima!
Se ne ho troppa per entrare nel vostro mondo,
ebbene, non voglio entrarci.
Sono un poeta: una farfalla, un essere
delicato, con le ali.
Se le strappate, mi torcerò a terra,
ma non per questo potrò diventare
una lieta e disciplinata formica.
Margherita Guidacci