lunedì 8 luglio 2013

L'intervista di Giuse Tantignoni per "LIVING"

Intervista di Giuse Tantignoni
Chissà perché quando ci si rivolge a una donna, si sente la necessità di spiegare come un fatto straordinario le sue molteplici attività. Quasi a voler rimarcare l’eccezionalità di quella che è una caratteristica tipicamente femminile:  inventarsi mille cose da fare. E soprattutto realizzarle con passione, come nel caso di Cristiana Gemignani.
Sono madre, imprenditrice, donnachescrive e,  come tante donne, molto altro ancora. Sono laureata al DAMS di Bologna con una tesi in psicolinguistica  e da sempre il mio interesse è volto verso i fenomeni di costume e dello spettacolo. Mi piace mettere a confronto diversi saperi, soprattutto quando l’argomento è più che mai sfaccettato, come nel caso delle emozioni che abitano l’essere umano : una vera e propria tavolozza di colori, ma soprattutto di sfumature.
Perché donnachescrive e non scrittrice?
Prima di tutto perché le scrittrici sono ben altre. E comunque per porre l’accento su quanto sia importante per me avere la possibilità di trasferire su carta i miei stati d’animo, le mie osservazioni. Conoscermi, approfondire i sentimenti che mi attraversano, comunicare. In realtà si scrive sempre per un “tu” che possa ascoltarci, per essere “viste” nelle molteplici nouance che ci caratterizzano, per essere ascoltate, per essere amate. Non è forse questo il desiderio primo e ultimo di ogni essere umano ?
L’ultimo libro che hai scritto, “Analfabeti d’amore” parla di sentimenti, ma in chiave ironica. Perché hai scelto questo linguaggio?
L’ironia è per me una misura. E’ un modo per prendere le distanze da una situazione di sofferenza. Non è automatica, occorre che il dramma sia superato e gli eventi metabolizzati così per guardarli da una dimensione “altra”, come dalle quinte di un teatro.
“Analfabeti d’amore” è una sorta di bignami, un piccolo manuale da borsetta dove, in ordine rigorosamente alfabetico, si susseguono ventuno tipologie di uomini che, almeno una volta nella vita, ogni donna ha certamente incontrato. Da Adamo a Zorro, passando per tutta una serie di nomi che corrispondono a precise e calzanti categorie: il salutista, il trucido, il playboy , l’omofobo, l’amico vero, il Peter Pan e via di seguito. Gli analfabeti d’amore sono tutti coloro che non sanno leggere e scrivere nel cuore delle donne. Ma sono anche quelli che , e questo è il desiderio di chi scrive, disdegnano un alfabeto stereotipato, proprio come i ventuno clichet proposti in questo divertente tascabile. Chi ama parla altri linguaggi, frequenta altri alfabeti, disegna nuove sfumature. E le sfumature sono importanti, talvolta più dei colori stessi.
Com’è fare l’imprenditrice oggi?
Stimolante ma anche faticoso. Per me ancora di più, in quanto ho ereditato l’attività di famiglia e, come molti sapranno, prendere il testimone di qualcosa che è stato costruito con amore e sacrificio da altri comporta molta responsabilità, oltre che un impegno lavorativo ed emotivo costante. Fortunatamente i fondatori, i miei genitori,  sono ancora con me, insieme a mio figlio che, anche lui, ha scelto di proseguire la nostra tradizione. I tempi non sono facili e adesso più che mai occorre insistere sulla qualità, il vero ago della bilancia capace di segnare la differenza. Questo vale per noi che da 61 anni lavoriamo nel turismo e che abbiamo fatto dell’accoglienza il nostro punto di forza. Il cliente deve sentirsi speciale e, al tempo stesso, comodo e rilassato come se fosse a casa propria. Un bell’impegno, come si vede, che mi tiene occupata attivamente sei mesi l’anno.
E negli altri sei mesi?
Mi concentro sulle altre mie passioni: scrittura e letture ma anche organizzazione di incontri e conferenze. Tutto ciò è molto stimolante in quanto ritengo che circondarsi di persone preparate sia un modo per non smettere mai di imparare. Quest’anno ho avuto il piacere di organizzare, tra l’altro,  una tavola rotonda sull’attualità delle eroine pucciniane facendo dibattere personaggi provenienti dal mondo del teatro a quello della psicanalisi. E’ stato un modo per dimostrare, qualora ce ne fosse bisogno, la modernità del compositore più rappresentato nel mondo, Giacomo Puccini.
Da  buona viareggina, hai nel sangue un po’ di coriandoli?
Tanti da scriverci un libro. “Mistero Gaudioso”, pubblicato nel 2009, è il tentativo di cercare l’anima del carnevale di Viareggio.
E l’hai trovata?
Si.  

  

Su "LIVING" di luglio-agosto i miei "Analfabeti d'amore"

mercoledì 3 luglio 2013

Un mercoledi da lettori

OGGI ore 18,00, " Un nercoledi da lettori" al bagno Nettuno.
 Se esiste una ricetta d’amore Cristiana Gemignani – viareggina doc, una laurea in disciplina dello spettacolo, ma anche imprenditrice nel settore del turismo – ha cercato di individuarla: che fosse amore interpersonale nei confronti di un uomo oppure politico nei confronti della propria città. E in poco tempo ha pubblicato per Pezzini Editore due libretti che somigliano più a due raccolte: uno – “Analfabeti d’amore” – condito di sottile ironia, è una sorta di “catalogo” di ritratti maschili; l’altro – “La ricetta per Viareggio” – è un vero e proprio ricettario che unisce la tradizione culinaria locale alla passione politica ed ha come sottotitolo “Ricette di cucina & politica per una Viareggio da gustare”, curato a quattro mani con Marco Antongiovanni.

progetti......

Oggi alle 18,00